La villa del Balì - Saltara

La VILLA DEL BALÌ sorge sul COLLE DI SAN MARTINO, sulla riva sinistra del fiume METAURO, nel comune di Saltara, a circa 15 Km da FANO. L'edificio è attualmente in ristrutturazione e verrà aperto al pubblico nel 2001; vi troverà sede anche un PLANETARIO. 
La Villa fu costruita nel sec.XVI, attorno a una CAPPELLA DEDICATA A S.MARTINO, esistente prima dell'anno mille. In epoca romana, la zona boschiva del Colle era consacrata a MARTE. Tra il 1165 e il 1314 la cappella fu forse una COMMENDA TEMPLARE. 
Sotto il prato antistante la Villa del Balì sono state ritrovate alcune gallerie che vanno a comporre 4 CROCI DI LORENA, disposte a formare 4 angoli retti e che terminano in una CRIPTA quadrangolare
  
Breve storia della villa
 
 Nel 1399 la villa detta del Balì divenne proprietà dei Conti Negusanti di Fano e lo rimase fino al 1677.
 Il Vescovo Vincenzo Negusanti nel XVI secolo ricostruì la Villa, trasformandola in OSSERVATORIO ASTRONOMICO e come tale la utilizzò fino alla sua morte, avvenuta nel 1573 a S. Martino. 
  Vincenzo, vescovo d'Arbe in Dalmazia, fu decano al CONCILIO DI TRENTO, ordinò sacerdoti S. IGNAZIO DI LOYOLA - IL FONDATORE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ - E S. FRANCESCO SAVERIO
Uomo eclettico e coltissimo,Vincenzo Negusanti, fu studioso di ASTRONOMIA E ASTROLOGIA.
 
 Il nipote Pietro Negusanti fu membro dell'ACCADEMIA DEGLI SCOMPOSTI
 
Gli ultimi Negusanti ad ereditare la Villa furono i figli di Pietro, Carlo Andrea e Adriano jr. Carlo Andrea fu ingegnere militare e Adriano jr. fu MATEMATICO, ESOTERISTA, ALCHIMISTA, ASTRONOMO e ASTROLOGO di fama europea. Morì a Parigi nel 1685. 
I due fratelli vendettero la Villa ai Conti Marcolini nel 1677. Il Conte Antonio Marcolini, che l'acquistò, era BALÌ' o BALIVO - un alto grado del SACRO ORDINE DEI CAVALIERI DI S. STEFANO PAPA E MARTIRE.
  Il titolo di Balì si trasmette per eredità al maschio primogenito. Dal tardo Seicento la VILLA DI S. MARTINO divenne LA VILLA DEL BALÌ' e tale rimase anche quando, nel 1839, passò a Massimiliano di Leuchtenberg e poi, nel 1852, ai GESUITI
 
 Nel 1899 il Ministro GUIDO BACCELLI scelse di tenere la PRIMA FESTA NAZIONALE DEGLI ALBERI nel viridario della VILLA del BALI'. 
A seguito del Decreto Valerio gli enti religiosi vennero soppressi e il patrimonio di Saltara passò al Collegio Convitto Nolfi, soppresso a sua volta nel 1944, quando la Villa del Balì divenne proprietà del Comune di Fano. Attualmente essa è concessa in comodato trentennale al Comune di Saltara. Il PLANETARIO che vi sorgerà vedrà coronato il sogno dell'astrofilo Vincenzo conte Negusanti.
Nel periodo in cui la villa fu di proprietà della famiglia Marcolini  la Villa si riaprì alle grandi feste ed agli avvenimenti mondani e religiosi, coinvolgendo anche gli abitanti di Saltara; come per esempio nel 1773, allorché il nobile Giovanni Galantara, ottenuto dall'Arciduca d'Austria Pietro Leopoldo primo Granduca di Toscana, Gran Maestro dell'Ordine Militare di S. Stefano Papa e Martire, di vestire l'abito di tale Ordine in patria, fu eletto a cavaliere nella chiesa dei padri Celestini della terra di Saltara.
Fino al 1852, allorché passò alla venerabile Compagnia di Gesù, per poi entrare a far parte dei beni del Comune di Fano.

La Villa del Monte o di S. Martino era aperta come luogo di studio, di meditazione, di confronto di idee, dove molti dotti accademici avranno amato passeggiare lungo il viale, come un  discepolo di Platone, Aristotele, aveva fatto lungo i viali dell'Accademia.

Saltara
Il Colle di San Martino 


 Tralasciando momentaneamente il toponimo Martino, sottolineiamo che tale luogo si trova nei pressi di Saltara, che ha da sempre assunto come suo simbolo un drago, che fa parte tuttora del suo stemma. 
Molti sono i richiami mitologici che cultori di toponomastica e storici hanno voluto trovare in "Saltara"; il canonico Billi disquisisce intorno all'etimologia della parola riassumendo varie ipotesi: suggestiva ma poco credibile quella che associa Saltara a saltarius, guardaboschi, associando il mitologico dragone al custode del leggendario giardino delle Esperidi - in tal caso saltus dal più semplice significato di bosco verrebbe a rappresentare figurativamente un giardino. Si può anche citare la dotta interpretazione di Saltara come bosco di Marte, l'Ares dei Greci, oppure come bosco degli altari. Più plausibilmente Saltara è da intendere come "zona boschiva", denominazione popolare che poco ha a che vedere con simbologie dotte a volte forzate - medios positum inter saltus"
Comunque sia tale zona boscosa è tradizionalmente associata a culti pagani ed in particolare la nobile famiglia dei Negusanti, proprietaria per secoli della villa del Balì che sorge proprio su questo colle, teneva a sottolineare che la chiesa di S.Martino e le case adiacenti vennero edificate in un'area in precedenza occupata da un "tempietto dedicato a Marte" Con una operazione molto spesso attuata, la cristianità anche in questo caso può essersi appropriata di un luogo di culto pagano ridenominandolo e dedicandolo a S.Martino.
Negli spazi aperti antistanti la villa del Balì, si nota che anche essa ha qualche cosa di particolare: non solo la posizione dominante rispetto ai paesi limitrofi, ma anche l'importanza strategica nel controllo della via Flaminia e delle altre vie principali. A questo proposito non è fuor di luogo menzionare che " Nella località di Calcinelli, a metà strada tra Fossombrone e Fano, era ubicata la mutatio ad Octavum dell' Itinerario Gerosolimitano".

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